Compiti del Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione
Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) rappresenta per il Datore di Lavoro un importante supporto per la valutazione, la programmazione e la consulenza in merito alla salute e alla sicurezza sul lavoro. L’RSPP deve essenzialmente individuare tutti i fattori di rischio, valutare attentamente i rischi, capire quali sono i punti deboli e quelli che potrebbero essere migliorati in materia di sicurezza ed elaborare misure adeguate per minimizzare i livelli di rischio in azienda; fornisce dunque una serie di suggerimenti al Datore di Lavoro e ai lavoratori per poter operare stando al sicuro. Si fa presente che nell’ambito della valutazione dei rischi, devono essere considerati anche quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, legati anche allo stress lavoro-correlato e quelli specifici delle donne in gravidanza (decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151). Il professionista al quale viene assegnato il ruolo di RSPP deve dunque analizzare la specifica realtà aziendale e proporre un piano di sicurezza adeguato. Eseguirà quindi un sopralluogo per visionare gli ambienti interni ed esterni all’azienda, per comprendere la tipologia di lavoro che vi si svolge. L’RSPP, in particolare:
- redige il piano di emergenza ed evacuazione (ove previsto);
- fornisce una consulenza sulla sicurezza delle aziende;
- partecipa alla consultazione in materia di tutela della salute e sicurezza ed alla riunione periodica nei casi previsti dalla normativa vigente.
Oltre all’organizzazione di un piano strategico mirato a rendere sicuri gli ambienti di lavoro, il RSPP si occupa anche di gestire tutta la parte burocratica che riguarda i programmi di sicurezza aziendali, in modo tale che sia conforme alle normative vigenti. La partecipazione alle riunioni periodiche annuali con il Datore di Lavoro e i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), è un importante momento di confronto volto al miglioramento della sicurezza sul lavoro. Per qualsiasi problema dovesse esserci, compresi incidenti, è la figura di riferimento, che si occuperà di prendere in mano la situazione e di affrontarla nel miglior modo possibile, sulla base delle linee guida fissate dalla legge.
Risorse e budget per l’esecuzione dell’attività di RSPP
Sicuramente le azioni intraprese dal Servizio di Prevenzione e Protezione (SPP) necessitano di un impegno economico da parte del Datore di Lavoro, tra le quali l’individuazione dei fattori di rischio, la valutazione dei rischi e la messa a punto delle azioni da intraprendere per la tutela della sicurezza e della salubrità degli ambienti lavorativi; la valutazione di alcuni rischi, come ad esempio il rumore e le vibrazioni, potrebbe infatti richiedere delle rilevazioni strumentali sul posto e dunque il Datore di Lavoro deve mettere a disposizione un budget sufficiente. Tutta l’attività di prevenzione e protezione organizzata dal SPP, non comporta un budget per il RSPP perché rientra tra gli obblighi non delegabili del Datore di Lavoro; quest’ultimo deve individuare dunque chi metterà in atto le misure necessarie e stabilire il budget opportuno per poter realizzare il piano di miglioramento della salute e sicurezza.
In base all’art.31 comma 2 del D.Lgs.81/08, gli addetti al SPP e il RSPP, devono essere in possesso delle capacità e dei requisiti professionali specifici, essere in numero adeguato rispetto alla realtà aziendale e disporre di mezzi e di tempo adeguati per poter svolgere il proprio ruolo.
Per quanto concerne le risorse necessarie per l’attività del RSPP, l’Interpello n.22/2014 del 6 ottobre 2014 chiarisce che i “mezzi adeguati” includono il budget di spesa per gli obiettivi da raggiungere, in base dunque alla complessità aziendale e ai rischi presenti. Il budget messo a disposizione dal Datore di Lavoro è in relazione alle modalità per realizzare le finalità previste.
Il Datore di Lavoro può fare l’RSPP?
La nomina dell’RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione) è un obbligo non delegabile del Datore di lavoro, secondo quanto stabilito dal Decreto Legislativo 81/08. Generalmente nelle piccole aziende è il Datore di lavoro che assume l’incarico di RSPP. Il D.Lgs.81/08 stabilisce che il Datore di lavoro può ricoprire tale ruolo solo nei casi seguenti:
- industrie e imprese artigiane fino a 30 lavoratori;
- aziende agricole e/o zootecniche fino a 30 lavoratori;
- aziende della pesca fino a 20 lavoratori;
- tutte le altre non catalogabili come sopra fino a 200 dipendenti.
In tutti gli altri casi, l’RSPP deve essere interno o esterno all’azienda. Permettere ai dipendenti di operare in un luogo sicuro non è solo un dovere morale per il Datore di Lavoro, ma anche un obbligo di legge. L’art. 34 del D.lgs.81/2008 consente dunque al Datore di Lavoro di ricoprire in modo attivo il ruolo del Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi attraverso la partecipazione a specifici corsi di formazione adeguati alle tipologie di rischi esistenti sul luogo di lavoro, alle modalità di organizzazione del lavoro e alle attività lavorative svolte.
RSPP esterno: sono previste sanzioni?
L’RSPP, designato dal Datore di Lavoro, deve coordinare il Servizio di Prevenzione e Protezione dai rischi (SPP); quest’ultimo include tutte le risorse opportune a salvaguardare i lavoratori da possibili rischi. Generalmente si seleziona un RSPP esterno all’azienda, che rappresenta dunque una sorta di consulente in materia, proprio perché individua tutti i pericoli all’interno di un’attività lavorativa e valuta i rischi, mettendo a punto uno specifico piano di miglioramento. Collabora con il Datore di Lavoro, il Medico Competente e il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) nel processo di valutazione dei rischi e prende parte alla riunione periodica organizzata almeno una volta l’anno nelle aziende con oltre 15 lavoratori. La normativa vigente non prevede però sanzioni per l’RSPP; tuttavia egli è responsabile del reato di evento se un eventuale infortunio si verifica a causa di un’errata consulenza. Risponde quindi insieme al Datore di Lavoro ogni qualvolta un infortunio accade per un pericolo che avrebbero dovuto segnalare.
Formazione obbligatoria per la figura del RSPP
A prescindere dal tipo di mansione svolta, chi intenda ricoprire tale ruolo di RSPP deve essere sempre adeguatamente formato e aggiornato in tema di sicurezza sul lavoro, partecipando a specifici corsi di formazione per RSPP (è obbligatorio l’aggiornamento ogni 5 anni). La durata dei corsi di formazione per il Datore di Lavoro che voglia ricoprire il ruolo di RSPP dipende dal livello di rischio dell’azienda di appartenenza (codice ATECO 2007). Per garantire la sicurezza del posto lavorativo è indispensabile che all’interno di ogni azienda venga nominato un Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP) e che tale figura professionale sia in possesso di un’attestazione rilasciata per aver partecipato e superato con esito positivo uno specifico corso in merito. I corsi per RSPP devono essere erogati da un Ente accreditato per erogare interventi formativi sulla sicurezza sul lavoro. Gli attestati rilasciati devono garantire a tutti gli effetti l’acquisizione delle competenze necessarie. E’ indispensabile che il corsista sia presente ad almeno il 90% delle ore previste dalla normativa vigente, per il conseguimento dell’attestato. Per i Datori di Lavoro che intendano autonominarsi RSPP, vi è l’obbligo di frequentazione di corsi obbligatori per RSPP datoriale, come stabilito dall’Accordo Stato Regioni del 07/07/2016. Tale Accordo fissa inoltre specifici corsi di aggiornamento quinquennali della formazione per RSPP per Datori di Lavoro, con un numero di ore in base al livello di rischio aziendale: 6 ore per il basso, 10 per il medio e 14 per quello alto. Tutti i corsi possono essere seguiti in modalità videoconferenza (da casa o dalla propria sede lavorativa) e sono disponibili anche in aula. La modalità completamente online (e-learning) è ammissibile per tutti i corsi di aggiornamento, ma non per coloro che effettuato la prima formazione.
Per l’RSPP datoriale sono previsti corsi suddivisi in moduli riconducibili a tre diversi livelli di rischio aziendale:
- corso per basso rischio: 16 ore;
- corso per medio rischio: 32 ore;
- corso per alto rischio: 48 ore.
Ciò è volto a fornire le conoscenze di base sulla sicurezza e salute nei luoghi di lavoro.
RSPP esterno: una garanzia per le aziende
La scelta di un professionista qualificato ed esperto, è utile al Datore di Lavoro perché gli consente di tutelare i lavoratori con più tranquillità senza ricorrere al corso di formazione per RSPP datoriale che, spesso, toglie tempo prezioso. Poter contare su una persona esperta è una garanzia perché si evitano errori. Si fa presente che, a seconda delle dimensioni e del tipo di azienda, per l’RSPP potrebbero essere d’aiuto anche uno o più addetti al Servizio di prevenzione e Protezione, soprattutto nel caso di attività pericolose. Il titolare può stare tranquillo sapendo che la sicurezza dell’azienda è tenuta sotto controllo: il ricorso ad un RSPP esterno consente ai lavoratori di eseguire le proprie mansioni nel massimo della sicurezza. Il tema della sicurezza sul lavoro è molto importante ed anche particolarmente delicato: è bene ricorrere ad una figura professionale esperta nel settore e che sia continuamente aggiornata sulla normativa. Tutto ciò rappresenta una strategia vincente per poter operare in un ambiente di lavoro sicuro e sano. L’RSPP si occupa infatti di visionare gli ambienti di lavoro e le attività svolte, stilando un piano ad hoc per l’azienda, suggerendo regole, comportamenti da assumere per evitare il più possibile situazioni di rischio.