Triage
Il triage è una procedura di classificazione delle urgenze che permette ai soccorritori di stabilire le priorità nella destinazione dei soccorsi.
In particolare ciò si realizza come segue:
- differenziando la risposta nelle richieste di soccorso
- distinguendo le situazioni urgenti da quelle non urgenti
- rispondendo alle richieste di soccorso in modo appropriato.
Allarme rosso
Così vengono classificate le situazioni di emergenza sanitaria (situazione particolarmente critica per la sopravvivenza) ed in queste condizioni sono compromessi i parametri vitali e vi è l’immediata necessità d’intervento di servizi specialistici.
Nella gestione di una emergenza sanitaria (in caso di allarme rosso) il primo soccorritore dovrà:
- valutare la scena e la vittima
- allertare il 118, intervenire con manovre di primo soccorso (se necessario)
- l’infortunato dovrà dunque essere ospedalizzato al più presto.
Una tipica situazione d’emergenza è quella del soggetto folgorato in arresto cardio-respiratorio.
Allarme giallo
Così vengono classificate le situazioni di urgenza sanitaria (situazione instabile, che facilmente può evolvere verso la criticità) ed in queste condizioni la sopravvivenza non è ancora compromessa. Tuttavia occorre monitorare i parametri vitali (coscienza, respiro, circolo), che potrebbero prontamente alterarsi.
Anche nella gestione di una urgenza sanitaria (in caso di allarme giallo) il primo soccorritore dovrà:
- valutare la scena e la vittima
- allertare il 118 e prestare alla vittima l’assistenza necessaria
- il paziente dovrà dunque essere ospedalizzato al più presto.
Esempi d’urgenza sono le fratture esposte e le intossicazioni acute in soggetti ancora coscienti.
Allarme verde
Così vengono classificate le situazioni di non urgenza sanitaria (situazione stabile, a rischio di potenziale instabilità) ed in queste condizioni non c’è pericolo di vita immediato o a breve termine. La diagnosi ed il trattamento terapeutico possono essere ragionevolmente differiti. Nella gestione di una non urgenza sanitaria (in caso di allarme verde) il primo soccorritore dovrà valutare la scena e la vittima ed evitare di allertare il 118. In questi casi si può provvedere all’accesso in ospedale o presso l’ambulatorio del medico di famiglia anche utilizzando mezzi privati.
Le ferite superficiali e le ustioni lievi sono esempi di danni da trattare in ambito sanitario sempre e comunque, ma che non necessitano di un trattamento che preveda l’intervento del sistema territoriale 118.
Allarme bianco
Così vengono classificate le situazioni di non urgenza sanitaria (situazione stabile per i parametri vitali) ed in queste condizioni non c’è alcun rischio per il soggetto. Eventuali comuni patologie sofferte potrebbero essere gestite dal medico curante. Nella gestione di una non urgenza sanitaria (in caso di allarme bianco) il primo soccorritore dovrà valutare la scena e la vittima ed evitare di allertare il 118.
Esempio: una sindrome influenzale, una crisi isterica ove è indispensabile l’assistenza prestata dagli addetti alle squadre diprimo soccorso aziendale eventualmente messi in allerta dai compagni di lavoro del collega infermo o dallo stesso lavoratore. In questi casi bisogna prodigarsi per fornire all’infermo tutto il supporto umanano ed assistenziale, favorendo allo stesso tempo l’intervento del medico curante o della guardia medica, a cui si chiede d’intervenire.
Per saperne di più sugli addetti al primo soccorso, si rimanda ai corsi per addetti al primo soccorso aziendale.