Importanza dei corsi di sicurezza sul lavoro: un investimento necessario

corsi sicurezza lavoro online aula Nell’attuale panorama lavorativo, la sicurezza si presenta come un tema di fondamentale importanza, che richiede un’attenzione seria e costante. I corsi di sicurezza sul lavoro non andrebbero considerati esclusivamente come un obbligo normativo, ma piuttosto come un investimento cruciale, capace di incidere positivamente sulla vita di ogni lavoratore. La formazione specifica sulla sicurezza consente infatti di ridurre in modo significativo il rischio di infortuni, contribuendo a creare un ambiente di lavoro più sano e produttivo. È essenziale comprendere che la sicurezza non si limita alla prevenzione di incidenti, ma abbraccia una cultura organizzativa incentrata sul benessere collettivo.

Formazione professionale: perché è importante?

L’urgenza di attivare corsi di sicurezza sul lavoro scaturisce dalla crescente consapevolezza riguardante il fenomeno degli infortuni professionali. Le statistiche sono eloquenti: ogni anno, migliaia di lavoratori riportano incidenti, spesso di gravità notevole, con conseguenze devastanti per le vittime e per le imprese. Secondo i dati forniti dall’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro), il numero di infortuni lavorativi è preoccupante, rivelando un problema che non può essere sottovalutato. È quindi imprescindibile disporre di una formazione professionale adeguata. Grazie a corsi ben progettati, i lavoratori acquisiscono competenze essenziali per gestire situazioni di pericolo, riconoscere comportamenti a rischio e adottare pratiche lavorative sicure. Il messaggio è chiaro: prevenire è meglio che curare. Investire nella formazione significa valorizzare la vita dei dipendenti, instaurando un clima di fiducia e responsabilità reciproca.

Corsi di sicurezza sul lavoro: vantaggi economici e produttivi

Un altro aspetto di grande rilevanza riguarda i vantaggi economici e organizzativi che si possono ottenere grazie all’implementazione di corsi di sicurezza. Le aziende che investono nella formazione dei propri dipendenti registrano spesso un incremento della produttività. I lavoratori formati tendono a sentirsi più sicuri e motivati, il che si traduce in una maggiore efficienza e qualità del lavoro. In aggiunta, gli investimenti in materia di salute e sicurezza all’interno di un’azienda possono portare a una significativa riduzione dei premi assicurativi: una formazione efficace può comportare un risparmio sui costi assicurativi. Inoltre, un ambiente di lavoro sicuro e salutare rappresenta un’attrattiva per i nuovi talenti, contribuendo alla crescita dell’organizzazione. L’adozione di un buon sistema di salute e sicurezza produce dei miglioramenti in termini di:

  • riduzione delle violazioni alla normativa di sicurezza sul lavoro e del numero di infortuni;
  • soddisfazione della clientela;
  • riduzione delle interruzioni sul lavoro;
  • rispetto delle scadenze;
  • diminuzione del turn-over dei dipendenti;
  • qualità dei prodotti.

Quindi un ambiente di lavoro sano e sicuro non solo genera benefici per chi vi opera, ma è senza dubbio un ottimo affare! Tra le spese in merito alla gestione della sicurezza sul lavoro in azienda, oltre a quelle per la formazione, possiamo citare anche quelle relative alle attrezzature antincendio, alla consulenza e ai DPI (dispositivi di protezione individuale).

Infortuni sul lavoro: quanti sono in Italia ogni anno?

Esaminando le statistiche riguardo gli infortuni lavorativi, emergono dati allarmanti che richiedono un intervento immediato. Nel 2022, sono stati registrati oltre 600.000 incidenti, molti dei quali accaduti a causa di una formazione non adeguata. Gli infortuni mortali totali sono stati:

  • 1090 nel 2022 (790 sul posto di lavoro e 300 in itinere);
  • 1041 nel 2023(799 in occasione di lavoro e 242 in itinere).

Il numero degli infortuni sul lavoro è inoltre aumentato nel 2024 rispetto al 2023. I settori maggiormente colpiti tendono a essere quelli ad alto rischio, come l’edilizia e l’industria manifatturiera. Questi incidenti non solo impattano sulla salute e sulla vita dei lavoratori, ma comportano anche costi significativi per le aziende, sia in termini di risarcimenti che di perdita di produttività. Considerando questo aspetto, è chiaro che investire nei corsi di sicurezza sul lavoro costituisce un’opportunità per evitare i rischi economici. Le aziende che scelgono di scommettere sulla sicurezza non solo proteggono i propri dipendenti, ma migliorano anche la loro reputazione sul mercato. L’assicurazione obbligatoria INAIL risarcisce ogni infortunio, anche se dovuto al lavoratore per negligenza, ed estende la copertura assicurativa anche agli infortuni sopraggiunti durante il consueto tragitto casa-lavoro/lavoro-casa (infortuni in itinere); copre dunque ogni incidente avvenuto per “causa violenta in occasione di lavoro”, che comporti il decesso, l’inabilità permanente o l’inabilità assoluta temporanea per oltre 3 giorni.

L’infortunio in itinere viene sempre risarcito?

L’INAIL presta assistenza ai lavoratori per infortuni avvenuti nell’itinerario più breve di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro. Il cosiddetto “infortunio in itinere” può verificarsi, inoltre, durante:

  • il percorso che il lavoratore compie per andare da un luogo di lavoro a un altro, nel caso di più rapporti di lavoro;
  • il tragitto usuale per la consumazione dei pasti, se non è messa a disposizione una mensa aziendale.

Viene risarcito anche l’infortunio che accade durante una deviazione dell’itinerario casa-lavoro per accompagnare i figli a scuola. Qualsiasi modalità di spostamento è ricompresa nella tutela (mezzi pubblici, a piedi, ecc.) a patto che siano constatate le finalità lavorative, la regolarità del tragitto e l’adeguatezza degli orari. Al contrario, il tragitto mediante l’utilizzo di un mezzo privato, inclusa la bicicletta, è coperto dall’assicurazione solo se tale impiego è indispensabile. Le ipotetiche interruzioni e scostamenti del normale tragitto non rientrano nella copertura assicurativa ad eccezione di alcuni casi particolari, ossia se vi siano condizioni di necessità o se siano state definite con il Datore di Lavoro. L’utilizzo dell’automobile o della moto può considerarsi valido solo in alcuni casi, quali:

  • il mezzo è fornito o prescritto dal Datore di Lavoro per questioni lavorative;
  • la sede operativa del lavoratore è irraggiungibile con i mezzi pubblici oppure raggiungibile ma non in tempo utile rispetto all’orario lavorativo;
  • i mezzi pubblici costringono ad attendere per diverso tempo;
  • il trasporto pubblico comporta un rilevante dispendio di tempo rispetto a quello di proprietà;
  • la distanza della più vicina fermata dell’autobus/metro deve essere attraversata a piedi ed è moto lunga.

Rimangono esclusi dall’indennizzo gli infortuni direttamente causati dall’abuso di sostanze alcoliche e psicofarmaci, dall’uso non terapeutico di stupefacenti e allucinogeni, nonché dalla mancanza della patente di guida da parte del conducente.

C’è differenza tra infortunio e malattia professionale

Spesso si confonde il concetto di infortunio sul lavoro con quello di malattia professionale (detta anche “tecnopatia”). Partiamo dall’infortunio sul lavoro: è un evento dovuto ad una causa violenta, cioè ogni aggressione che dall’esterno danneggia l’integrità psico-fisica del lavoratore. Può essere determinato dall’esposizione a sostanze tossiche, da sforzi muscolari eccessivi, da condizioni climatiche avverse, ecc. Un infortunio potrebbe comportare un’inabilità alla mansione:

  • permanente (assoluta o parziale);
  • temporanea, ossia che impedisca di eseguire l’attività lavorativa per più di tre giorni.

L’infortunio può avere purtroppo come conseguenza anche la morte del lavoratore; è determinato da una causa violenta e improvvisa (ad esempio la caduta di una mensola sulla testa di un operaio all’interno di un magazzino, la rottura di un macchinario, ecc.); la malattia è strettamente correlata al continuo e quotidiano ripetersi delle mansioni lavorative (ernia a causa delle operazioni di movimentazione manuale dei carichi, patologia polmonare cronica per chi inala polveri tossiche, ecc.). Le malattie professionali sono tutte catalogate in apposite tabelle; tuttavia la Corte Costituzionale ha stabilito che il lavoratore può dimostrare la possibile causa professionale della patologia, anche se questa non appartiene alle cosiddette “malattie professionali tabellate”, cioè elencate nelle apposite tabelle di legge.

Infortunio e malattia professionale: cosa fa il Datore di Lavoro?

Al verificarsi dell’infortunio sul lavoro o della malattia professionale, il Datore di Lavoro deve garantire la conservazione del posto di lavoro per il periodo stabilito dai contratti collettivi nazionali (CCNL); si tratta dunque del cosiddetto “periodo di comporto”. Qualora l’infermità sia stata determinata dalla nocività delle mansioni o dal luogo di lavoro, per colpa del Datore di Lavoro, il dipendente non può essere licenziato (c’è stato un comportamento illegittimo del Datore di Lavoro); il contratto di lavoro potrà dunque essere interrotto solo per giustificato motivo oggettivo (sopravvenuta impossibilità della prestazione), con preventivo obbligo di ricercare altre attività compatibili con le condizioni di salute del lavoratore.

Promuovere la cultura della sicurezza per il successo aziendale

Infine, è fondamentale promuovere una vera e propria cultura della sicurezza all’interno delle organizzazioni. Ciò implica non solo corsi formativi, ma anche un coinvolgimento attivo dei dipendenti nella creazione di un ambiente lavorativo sicuro. Ogni membro del team dovrebbe sentirsi parte integrante del processo di sicurezza e avere la libertà di esprimere perplessità o suggerire miglioramenti. Un approccio condiviso alla sicurezza consente di affrontare le problematiche in modo collaborativo, favorendo un clima di fiducia e coesione. Quando i dipendenti si sentono ascoltati e rispettati, sono più inclini a partecipare attivamente alle iniziative di sicurezza, contribuendo così alla protezione collettiva. In conclusione, i corsi di sicurezza sul lavoro rappresentano un investimento fondamentale, non soltanto per tutelare la salute dei lavoratori, ma anche per garantire la stabilità e il successo delle aziende. Coltivando una cultura per la sicurezza, si può contribuire a un futuro lavorativo in cui la protezione dei lavoratori diventa la norma.