Cosa s’intende per lavoro a domicilio?
Il lavoro a domicilio è una peculiare tipologia di contratto di lavoro, nella quale la prestazione è resa al domicilio del lavoratore, ovvero in luoghi di cui questi abbia a qualsiasi titolo la disponibilità.
Il contratto di lavoro a domicilio può appagare sia l’interesse dell’azienda di realizzare l’opportuno decentramento di alcune attività, sia l’interesse del lavoratore di prestare la propria attività lavorativa in un ambiente di sua convenienza e scelta. Può costituire, tuttavia, un espediente del datore di lavoro per confinare il prestatore all’esterno degli ambienti aziendali.
Quando si riscontrano attività lavorative che non richiedendo l’utilizzo di macchinari di rilevanti dimensioni e costi, né l’impiego di un’ingente forza lavoro, possono essere effettuate anche presso il domicilio del lavoratore.
Cos’è la subordinazione?
Il lavoratore a domicilio si configura a tutti gli effetti un lavoratore subordinato, in quanto deve:
- custodire il segreto sul tipo di lavoro affidatogli;
- attenersi alle istruzioni ricevute dall’imprenditore inerenti l’attuazione del lavoro oggetto del contratto stesso;
- astenersi dall’effettuare lavori in proprio o per conto di terzi in concorrenza con l’imprenditore – datore di lavoro.
Il lavoratore subordinato, quindi, è il prestatore che sia tenuto a seguire le direttive dell’imprenditore riguardo le modalità di esecuzione, le caratteristiche e i requisiti del lavoro da svolgere, e che effettui la prestazione con lavoro proprio e di familiari, senza l’aiuto di manodopera salariata e di apprendisti, i quali debbono frequentare corsi gratuiti ed obbligatori per apprendisti.
Quali sono i divieti?
E’ vietato ricorrere al lavoro a domicilio in caso di:
- attività lavorative che comportino l’impiego di sostanze o materiali dannosi per la salute del lavoratore e dei suoi familiari;
- impresa interessata a programmi di ristrutturazione o riorganizzazione che abbiano determinato licenziamenti o sospensioni dal lavoro, per un periodo di tempo di un anno dall’adozione dell’ultimo provvedimento;
- azienda che, dopo aver restituito a terzi macchinari ed attrezzature, continui la stessa lavorazione affidandola a lavoratori a domicilio.
Il datore di lavoro, inoltre, ha l’obbligo di iscrivere i lavoratori a domicilio ai corsi di formazione per lavoratori.
Per ulteriori informazioni, si rimanda all’interpello del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali inerente il lavoro a domicilio.