Il fumo passivo è classificato dalla IARC cancerogeno per l’uomo alla stregua del fumo attivo.
L’esposizione al fumo passivo è uno dei principali fattori di rischio nei luoghi di lavoro.
Il fumo passivo negli ambienti di lavoro comporta un rischio statisticamente significativo di tumore ai polmoni e di malattie cardiovascolari.
L’esposizione al fumo passivo può determinare nell’adulto:
- malattia coronarica
- tosse
- difficoltà respiratoria
- riduzione della funzionalità polmonare
- esacerbazione dell’asma
- irritazione delle mucose
Cosa si deve fare in azienda per il controllo del fumo di tabacco?
- Rispettare il divieto di fumo.
- Effettuare la valutazione del rischio nei locali adibiti ai fumatori.
- Effettuare la valutazione del rischio per gli esposti a fumo passivo ove è consentito fumare (lavoratori in sale riservate ai fumatori, in carceri, in ospedali psichiatrici, ecc).
- Informare sui danni da fumo attivo e passivo.
- I lavoratori esposti a fumo passivo (lavoro in locali per fumatori) devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria da parte del Medico Competente aziendale.
- Mettere a disposizione idonei locali/spazi/pause per i fumatori.
- Mettere in atto azioni per la disassuefazione dal fumo (idonei corsi, presenza di persone competenti in azienda, ecc).
- Controllare e valutare periodicamente la politica contro il fumo in azienda.