I Rischi nel Soccorso per il soccorritore e l’infortunato

In base a quanto stabilito dall’art.18 del D.lgs.81/08, ogni azienda deve disporre di un addetto al primo soccorso, avente il compito di intervenire, in caso vi sia un infortunato, in attesa dell’arrivo dei soccorsi stradali. Il datore di lavoro, incaricato di scegliere l’ addetto, dovrà occuparsi della sua formazione, che avverrà attraverso uno specifico corso per addetto al primo soccorso.

Il primo soccorritore dovrà difendersi dai pericoli insiti nell’ambiente in cui si effettua il primo soccorso, garantendosi sempre la sicurezza della scena e dal sangue e dai fluidi biologici dell’infortunato, impiegando appositi dispositivi di protezione.

Anche la condizione e/o il comportamento dell’infortunato potrebbero, in certe situazioni, arrecare danni al primo soccorritore.

1 – L’AMBIENTE DEL SOCCORSO

L’ambiente in cui si effettua il soccorso potrebbe presentare numerosi pericoli per il soccorritore:

  • il traffico veicolare incontrollato;
  • l’esistenza di un incendio, lo sviluppo di gas tossici;
  • il pericolo di crollo;
  • la possibilità di condizioni atmosferiche sfavorevoli (pioggia, nebbia, neve).

Giunto sul posto, il primo soccorritore deve subito valutare se i pericoli ambientali comportino dei rischi per sé e per il soggetto da soccorrere, ed agire conseguentemente, al fine di garantire in ogni momento la propria sicurezza (gestione ambientale del rischio).

Pertanto, se vengono rilevati dei rischi, la sicurezza della scena può essere garantita:

  • rimuovendoli prima di iniziare le procedure di primo soccorso;
  • spostando il ferito, se è in condizioni di muoversi, in un luogo sicuro.

2 – SANGUE DELL’INFORTUNATO

In molte situazioni di emergenza sanitaria, le caratteristiche traumatiche dell’evento, portano alla dispersione di sangue ed al contatto con altre componenti biologiche (saliva, muco, etc.): ciò comporta la conseguente possibilità di contatto del primo soccorritore con materiali potenzialmente infetti.

Le principali infezioni che possono essere contratte durante gli interventi di primo soccorso sono:

  • l’epatite B e C: che si trasmettono attraverso il contatto con il sangue (se infetto) dell’infortunato;
  • l’AIDS: che si trasmette attraverso il contatto con il sangue (se infetto) dell’infortunato.

E’ importante ricordare che ogni soggetto sanguinante, deve essere considerato come fonte potenziale di infezione: pertanto, in tali occasioni, occorre utilizzare appositi dispositivi di protezione individuali (mezzi barriera), che evitano il contatto diretto con materiali potenzialmente infetti.

3 – I FLUIDI BIOLOGICI DELL’INFORTUNATO

Il sangue non è il solo veicolo di infezioni: il contatto con muco e saliva (se infetti) può essere fonte di contagio del primo soccorritore in varie circostanze, come la respirazione artificiale.

4 – IL COMPORTAMENTO DELL’INFORTUNATO

In alcune condizioni patologiche, il comportamento (involontario) dell’infortunato può porre a rischio il primo soccorritore:

  • crisi psicotiche;
  • convulsioni negli attacchi epilettici;
  • chiusura repentina della bocca nel corso di una manovra di “apertura delle vie aeree” in fase di rianimazione cardio-polmonare;
  • agitazione psicomotoria del soggetto nelle fasi iniziali dell’annegamento;
  • respirazione artificiale del soggetto vittima di intossicazione o di avvelenamento:
  1. il paziente potrebbe avere la cute contaminata dalla sostanza causa dell’intossicazione o dell’avvelenamento, oppure potrebbe esalare prodotti venefici che ha inalato, ingerito od assorbito attraverso la cute;
  • spostamento o trasporto di un paziente:
  1. movimenti incongrui del soggetto soccorso possono contribuire a determinare danni al primo soccorritore (ad esempio, una caduta, la lombalgia acuta da sforzo, ecc).

Corso di aggiornamento di primo soccorso:

Constatata l’importanza del compito dell’addetto al primo soccorso, il Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro (D.lgs.81/08), ha ritenuto opportuno che chi riveste quel ruolo, debba effettuare ogni due anni, un corso di aggiornamento, che consente all’addetto, una formazione continua.