Il Colpo di Sole: cause e rimedi

Colpo di sole: una situazione pericolosa per il nostro organismo 

Il colpo di sole (o insolazione) si manifesta a causa di una prolungata esposizione del corpo alla luce solare. Condizioni ambientali come un’alta temperatura esterna, un elevato tasso di umidità e una scarsa ventilazione, rappresentano dei fattori di rischio. Generalmente l’insolazione si verifica nei periodi estivi particolarmente caldi. L’insolazione può accadere non solo al mare anche in montagna, dove si sta al fresco, ma l’irradiazione del sole è forte a causa dell’altitudine. Il colpo di sole potrebbe verificarsi anche in inverno quando si è in montagna; ci si può scottare infatti anche dopo una giornata sulla neve, specialmente se non si indossano vestiti adatti e non si applica la crema solare. Non bisogna fare l’errore di pensare che possa verificarsi solo in estate in cui il cielo è limpido. Sono a rischio i lavoratori che operano all’aperto e chi decide di andare in montagna, in inverno così come in autunno o primavera; si fa presente che un cielo nuvoloso non ci mette al riparo, poiché le radiazioni ultraviolette riescono a penetrare attraverso le nuvole. L’esposizione al sole, alle temperature elevate e all’umidità eccessiva può comportare diversi disturbi, di entità più o meno grave. Per questo motivo, nel periodo estivo bisogna stare attenti, soprattutto se si pratica sport durante la giornata o si sta fuori a lungo nelle ore più calde. È fondamentale anche imparare a conoscere i primi sintomi di eventuali disturbi da calore, così da intervenire tempestivamente ed evitare conseguenze ben peggiori. Il colpo di sole rappresenta una situazione di pericolo per l’organismo e, come tale, non deve essere sottovalutato. Ai primi sintomi è bene trovare un riparo. In generale, si raccomanda di non esporsi al sole nelle ore più calde della giornata. Il colpo di sole può verificarsi a qualsiasi età, ma può rappresentare un pericolo in particolare per bambini e anziani; sono a rischio anche le persone che hanno delle patologie, le donne in gravidanza e tutti coloro che non sono autosufficienti.

Colpo di sole: come possiamo riconoscerlo?

Il colpo di sole è causato da un’esposizione diretta ai raggi solari, con conseguente vasodilatazione dei vasi cerebrali. La persona colpita si sente tipicamente confusa e lamenta forte dolore al capo. Tutto ciò potrebbe portare ad una forte emicrania, nausea, vomito, crampi, fotofobia ed eventuale perdita di sensi. La pelle risulta calda al tatto e potrebbero verificarsi febbre e brividi. Il soggetto avverte in genere una sudorazione eccessiva e conseguentemente una caduta della pressione arteriosa che può causare un collasso ipotensivo. Il colpo di sole può essere correlato a scottature sulla pelle o sul capo. Con il caldo aumenta anche il rischio di disidratarsi: l’organismo perde molti liquidi (acqua e sali minerali) tramite il sudore; è bene bere sufficientemente per reintegrare questa mancanza. In estate si suda di più; il sudore, evaporando, raffredda il corpo. Quando fa troppo caldo, il nostro corpo perde acqua anche tramite la respirazione e l’urina, non solo attraverso il sudore. Per questo motivo, se non si reintegrano le perdite, si potrebbe andare incontro alla disidratazione, che può comportare secchezza prima della bocca, della pelle e mucose (incluse quelle degli occhi), sete intensa, affaticamento, mal di testa, arrossamento della pelle, crampi muscolari, mancanza di fame, apatia, calo della concentrazione e della memoria, abbassamento della pressione arteriosa. Una conseguenza dell’eccessiva esposizione al sole sono dunque i crampi da calore, ma rappresentano il più comune e meno grave dei problemi; in genere si manifestano perché si è stati fisicamente attivi in ambienti caldi, ma potrebbero verificarsi anche a riposo o comunque durante sforzi non particolarmente impegnativi. I crampi da calore sono frequenti negli anziani, nei bambini piccoli, nelle persone in sovrappeso e coinvolgono anche chi beve sostanze alcoliche. La persona avverte un forte dolore muscolare e tensione.

Colpo di sole e lavoro: cosa deve fare il Datore di Lavoro?

In ambito lavorativo, il colpo di sole può essere causato da un’attività fisica molto intensa in ambienti caldi e umidi; per questo motivo i lavoratori più colpiti sono quelli che operano in campo edile, stradale ed agricolo. Il Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs.81/08) obbliga i Datori di Lavoro a valutare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, inclusi quelli legati all’esposizione al calore. È dunque necessaria la valutazione del rischio microclimatico a cui sono esposti i lavoratori e mettere in atto tutte le opportune misure preventive e protettive.
Il Datore di Lavoro deve:

  • controllare i livelli di temperature e di umidità (sono rischiose le giornate con temperatura all’ombra maggiore di 30°C ed umidità relativa superiore al 70%);
  • informare e formare i dipendenti sugli effetti negativi del calore;
  • mettere a disposizione aree di riposo fresche per le pause;
  • organizzare il lavoro in modo da rendere minimo il rischio: sfruttare le ore di lavoro in orari meno caldi, facendo in modo che si lavori sempre nelle zone meno esposte ai raggi solari;
  • mettere a disposizione dell’acqua fresca;
  • sottoporre i lavoratori alla sorveglianza sanitaria da parte del Medico Competente aziendale per valutare il lo stato di salute, in particolare per i soggetti con malattie croniche o che assumono farmaci.

Quanto può durare un colpo di sole?

La durata dell’insolazione è variabile. Ma quanto può durare un colpo di sole? Dipende innanzitutto dalla quantità di tempo passato sotto i raggi solari. Nei casi più lievi, e se si agisce rapidamente, i sintomi legati agli effetti del calore spariscono nel giro di poche ore. E’ importante infatti intervenire con prontezza: alcuni sintomi possono scomparire dopo qualche ora, come mal di testa, vertigini, febbre e brividi, altri possono durare anche per qualche giorno, come le scottature (che provocano dolore e bruciore) o l’eritema solare. I danni causati dalle radiazioni ultraviolette sulla pelle che potrebbero manifestarsi per diversi giorni sono anche l’arrossamento degli occhi e la lacrimazione abbondante (nelle situazioni più serie potrebbero durare anche più di una settimana).

Come assistere un soggetto affetto da colpo di sole?

Se ci troviamo insieme ad una persona affetta dal colpo di sole, è opportuno portarla in un ambiente fresco, ventilato e scarsamente illuminato o almeno al riparo dalla luce solare, metterla in posizione distesa e raffreddarle la fronte con impacchi freddi. Il soggetto deve dunque sdraiarsi con le gambe sollevate rispetto al resto del corpo per consentire la circolazione di ritorno dalle zone periferiche del corpo in direzione del cuore. Non bisogna bere alcolici. Inoltre, se la vittima è cosciente, bisogna dargli da bere acqua, mentre se perde coscienza, occorre chiamare i soccorsi, controllare le funzioni vitali e, ove necessario, mettere in pratica la respirazione artificiale. Rimuovere eventuali indumenti sudati. Per evitare la disidratazione, il soggetto affetto dal colpo di sole deve bere piccoli sorsi d’acqua fresca (non ghiacciata, perché potrebbe generare una congestione). E’ bene tamponare inoltre con dei teli umidi di acqua a temperatura ambiente i polsi, i lati del collo, l’inguine, le ascelle e le tempie. Tutto ciò si potrebbe manifestare in soggetti che permangono in ambienti molto caldi. In caso di sintomi piuttosto evidenti o in presenza di vomito e svenimento, si consiglia accompagnare la persona colpita dall’insolazione da un medico o al pronto soccorso in tempi brevi.

Colpo di sole: come possiamo evitarlo?

Vediamo ora dei consigli utili per chi trascorre diverse ore sotto il sole. Nelle ore più calde della giornata, per evitare un colpo di sole:

  • È bene non rimanere esposti troppo tempo ai raggi solari;
  • Sostare in luoghi freschi e con ventilazione adeguata (si consigliano ambienti con ventilatori o condizionatori);
  • Vestirsi con abiti leggeri e di colore chiaro (specialmente quelli che contengono fibre naturali come il lino e il cotone che favoriscono la traspirazione);
  • Mantenere bassa la temperatura corporea con bagni e docce tiepide, non troppo fredde;
  • Mettere al riparo la testa con un cappello dotato di visiera e indossare occhiali da sole;
  • Bere molto nel corso della giornata, almeno due litri di acqua in totale;
  • Durante i pasti assumere cibi che contengono molta acqua, come la frutta di stagione e la verdura fresca;
  • Non bere alcolici;
  • Seguire una dieta leggera, che non impegni troppo l’apparato digerente;
  • Mantenere fronte e polsi freschi, bagnandoli frequentemente con acqua fresca;
  • Evitare sforzi fisici particolarmente intensi;
  • Si raccomanda di evitare di esporre la pelle al sole nelle ore centrali del giorno (dalle 11:00 alle 16:00) e di proteggerla con la crema solare, da applicare all’incirca ogni paio d’ore.

In generale, quando fa troppo caldo dovremmo non uscire nelle ore centrali della giornata ed evitare qualsiasi attività sportiva o camminare all’aperto fra le 11 e le 18; in situazioni di sforzo, infatti, il nostro organismo emette calore, ostacolando la termoregolazione (mantenimento della temperatura interna costante indipendentemente dalle condizioni climatiche esterne al corpo). Se ci troviamo all’aperto, è bene indossare indumenti larghi e leggeri. In ambienti chiusi, se si ha un condizionatore, impostare la temperatura su valori compresi tra 24 e 26°C.