La vaccinazione antitetanica è obbligatoria?

Mansioni a rischio tetano: l’obbligo del vaccino

vaccinazione

La Legge del 05/03/1963, n. 292 sulla vaccinazione antitetanica obbligatoria (Gazzetta Ufficiale del 27/03/63, n. 83) all’art. 1 fissa tutte attività lavorative per le quali vige l’obbligo del vaccino:

  • manipolazione dei rifiuti;
  • fabbricazione della carta e dei cartoni;
  • lavorazione del legno (falegnamerie);
  • metallurgia e metalmeccanica;
  • lavorazioni agricole, pastorizia e allevamento di bestiame;
  • pulizia e cura dei cavalli;
  • sistemazione e preparazione delle piste negli ippodromi;
  • manutenzione delle strade e attività di spazzatura;
  • scavatura del suolo;
  • lavori in miniera;
  • lavorazioni edili e nelle ferrovie;
  • messa in opera dell’asfalto;
  • lavori portuali.

Nei soggetti appartenenti alle sopracitate categorie di lavoratori la vaccinazione e la rivaccinazione sono a spese del Datore di Lavoro e vengono eseguite da parte del Medico Competente aziendale o gratuitamente presso la ASL (azienda Sanitaria Locale). I lavoratori dipendenti hanno diritto ad assentarsi dal servizio per effettuare la vaccinazione antitetanica (durante l’orario lavorativo). Il Medico Competente aziendale deve, nell’ambito della vista medica in fase di assunzione del lavoratore (preassuntiva) o periodica, accertarsi dell’effettuazione della vaccinazione antitetanica per le mansioni particolarmente esposte al rischio di contrarre il tetano. Il vaccino si somministra per via intramuscolare profonda nella dose di 0,5 ml indipendentemente dall’età della persona.

Vaccino antitetanico ed effetti indesiderati

La vaccinazione primaria con vaccino tetanico riguarda due dosi a distanza di 6-8 settimane l’una dall’altra, ed una terza dose, di rinforzo, dopo massimo un anno dalla seconda. Una dose di richiamo ogni 10 anni serve a rinforzare il livello d’immunità. Si raccomanda per i lavoratori di conservare presso l’azienda copia del tesserino che attesti l’avvenuta vaccinazione e\o rivaccinazione. In caso di dubbio sullo stato immunitario, è bene eseguire un prelievo venoso per la rilevazione del livello di anticorpi e vaccinarsi quindi solo in caso di necessità. Si tratta di un vaccino molto sicuro, bene tollerato, che potrebbe avere in rari casi i seguenti effetti collaterali:

  • reazioni infiammatorie di lievi entità che si manifestano nel punto di iniezione, in particolare bruciore, rossore, gonfiore;
  • sensazione di malessere con febbre (solo nel 5% dei pazienti).

Conferisce una protezione molto alta contro il tetano, con un’efficacia del 100%. Come tutti i farmaci, dunque ha degli effetti indesiderati, ma generalmente sono poco rilevanti dal punto di vista clinico (lievi disturbi sopportabili). In caso di insorgenza degli stessi, è bene segnalarli al proprio medico curante o direttamente all’Agenzia Italiana per il Farmaco (A.I.FA.).

In Italia si muore ancora di Tetano?

Il tetano è una malattia infettiva acuta, mortale per una bassa percentuale dei casi ma molto rara in Italia. Non si tratta di una patologia contagiosa, poiché il tetano non si trasmette da persona a persona, ma si contrae per contatto e penetrazione in profondità delle spore di Clostridium tetani. Grazie alla vaccinazione obbligatoria il tetano è ad oggi piuttosto raro in Italia, basti pensare che nel decennio 2001-2010 sono stati individuati in Italia meno di 600 casi. Se i sintomi non vengono gestiti al meglio e in modo tempestivo possono andare ad aggravare le condizioni di salute nelle ore e nei giorni successivi e l’infezione può essere letale. Questa infezione è purtroppo ancora molto diffusa nei Paesi in via di sviluppo, proprio perché il vaccino non è disponibile e l’assistenza sanitaria è scarsa; in queste zone si stima che almeno la metà dei morti si verifichi tra i neonati (tetanus neonatorum), a causa dell’infezione della ferita ombelicale; questo è dovuto in particolare alle precarie condizioni igieniche. Da ciò si evince che l’infezione da tetano è un’emergenza medica che deve essere gestita in tempi brevi per tutelare la salute dei soggetti affetti. Si fa presente che la vaccinazione antitetanica è obbligatoria in Italia, dato che il tetano è una malattia molto pericolosa. Una persona non vaccinata che contrae il tetano deve essere infatti immediatamente ricoverata in ospedale; la somministrazione tempestiva delle immunoglobuline antitetaniche è importante perché va ad evitare la morte. Si fa presente che la vaccinazione è il modo più efficace contro il tetano ed è obbligatoria al terzo mese di vita. Dopo il primo ciclo di trattamento che riguarda tre dosi di vaccino, devono essere effettuati dei richiami periodici per poter essere protetti dalla contrazione della malattia. Si tratta dunque di un’iniezione praticata per via intramuscolare nel braccio e non necessita alcun tempo di osservazione. Il richiamo deve essere fatto dopo 4-5 anni e si segue poi con altri richiami a distanza di 10 anni.

Il tetano: come si manifesta e quali sono i sintomi

Il tetano è una seria patologia generata dalla tossina prodotta dal batterio anaerobio Clostridium tetani, che si insidia nel terriccio, in particolare in terreni concimati, nel letame (generalmente è presente nel tratto digerente di alcuni animali, quali equini e ovini) e nell’asfalto. Tale malattia infettiva acuta non è però contagiosa. Sono tanti i modi attraverso cui tale microorganismo entra in contatto con il nostro organismo ma in tutti i casi deve esserci una ferita cutanea, in genere profonda, dovuta ad oggetti o strumenti contaminati dalle spore del suddetto batterio. Se la malattia non viene riconosciuta prima possibile e curata, le conseguenze potrebbero essere letali. La miglior cosa da fare per evitare la comparsa del tetano è proprio quella di effettuare un apposito vaccino, reso obbligatoria nel 1968, per tutti i nuovi nati a partire dal 1963. Per qualunque età, ad oggi, la vaccinazione è gratuito presso la ASL, sia per i bimbi e i ragazzi che per gli adulti. Visto il livello di gravità e la potenziale mortalità del tetano, la vaccinazione antitetanica fa parte dei vaccini obbligatori per i neonati. Vediamo ora quali sono i sintomi tipici del tetano:

  • rigidità nei muscoli della mascella (trisma), che comporta difficoltà ad aprire la bocca;
  • contrazioni muscolari improvvisi dolorosi, che mettono a dura prova la respirazione e la deglutizione;
  • innalzamento della temperatura corporea (febbre);
  • aumento della sudorazione;
  • battito cardiaco accelerato (tachicardia).

I batteri che recano il tetano riescono a vivere per diverso tempo al di fuori del corpo umano; basti pensare che si trovano generalmente nel terreno e nel letame di animali d’allevamento come cavalli e mucche. Dal momento in cui tali batteri entrano nell’organismo a causa di una ferita, si moltiplicano e rilasciano rapidamente una tossina che va a colpire i nervi, causando i sintomi caratteristi del tetano. Le tipiche porte d’ingresso per il Clostridium nell’organismo sono le seguenti:

  • una ferita, anche non profonda;
  • l’uso di siringhe infette;
  • morsi di animali (sono quasi da escludere le punture di alcuni insetti, quali le zecche);
  • ustioni o abrasioni;
  • timpano perforato,
  • infezioni ai denti.

Le lesioni che mettono il soggetto a rischio di infezione tetanica sono principalmente quelle che comportano gangrena e necrosi (morte) dei tessuti, tra le quali una scottatura, un congelamento, uno schiacciamento e ferite recate da oggetti appuntiti, che pungono penetrando nella cute, come aghi, utensili taglienti e chiodi. Il clostridium tetani emana due tossine: tetanolisina, che viene inattivata con l’ossigeno, e la tetanospasmina, neurotossica, associata alle manifestazioni cliniche del tetano. Dopo essere entrato nell’organismo, il batterio, soprattutto se si insidia in ferite profonde e quasi prive di ossigeno, germina e produce la tossina che viene sparpagliata attraverso il sangue e il sistema linfatico; raggiunge dunque il midollo spinale, andando a compiere la propria azione tossica, generando la paralisi spastica dei muscoli (impedendo il passaggio dei segnali nervosi dal midollo spinale ai muscoli). I muscoli vanno quindi incontro a uno stato di contrazione cronico, che si manifesta con un forte dolore; gli spasmi possono essere generati da stimoli esterni, quali rumori, oppure stimoli sensoriali e tattili. Nei casi più gravi vengono coinvolti i muscoli respiratori provocando, in un caso su dieci, il decesso per paralisi respiratoria e per conseguente arresto cardio-respiratorio. I sintomi sono generati da concentrazioni infinitesimali della tossina, il cui legame alle terminazioni nervose non è reversibile; per tale motivo le tempistiche di guarigione sono legate al periodo necessario per la formazione di nuove terminazioni nervose.

Esistono controindicazioni per il vaccino antitetanico?

Vediamo ora in quali casi è controindicata la somministrazione del vaccino. Alcuni individui potrebbero aver accusato la comparsa di reazioni allergiche dopo precedenti somministrazioni dello stesso vaccino. Non è indicato in caso di infezioni in fase attiva, disordini neurologici e se il soggetto è sottoposto a terapie immunosoppressive. Si fa presente che particolare attenzione è rivolta a chi è affetto da malattie autoimmuni, in terapia con anticoagulanti o con tendenza alle convulsioni. In ogni caso, si ricorda che le possibili controindicazioni potrebbero dipendere dalla tipologia di vaccino utilizzato per proteggersi contro il tetano (vaccino monovalente, bivalente, trivalente o tetravalente), dunque in relazione alla presenza di altre anatossine e/o virus inattivati nel preparato. È importate che, prima di fare il vaccino, il medico riceva dal paziente una serie di informazioni volte a chiarire o ad escludere la presenza di eventuali controindicazioni alla vaccinazione. Per quanto riguarda le donne in stato di gravidanza e quelle in allattamento, non sussistono controindicazioni per la somministrazione della vaccinazione antitetanica; è comunque opportuno far presente al medico la propria situazione di gestazione o di allattamento.