Lavoratori tossicodipendenti e il posto di lavoro

drogaIl consumo di droga è un fenomeno presente in ogni fascia di età e in ogni ambiente di vita.
I rischi per la salute dovuti all’abuso di droga sono numerosi.
Nei luoghi di lavoro, dove le condizioni fisiche e psichiche del lavoratore sono fondamentali per garantire la propria sicurezza e quella degli altri, il consumo di droga crea situazioni di forte rischio e condizionano il clima lavorativo.
Sono i superiori a dover prendere le opportune misure preventive contro l’abuso di sostanze perché essi sono responsabili della sicurezza dei loro dipendenti e devono perciò fare tutto il possibile per ovviare a incidenti.
Ruolo fondamentale è assunto dal Medico Competente aziendale che effettua test tossicologici per i lavoratori a rischio.

Sostanze stupefacenti e lavoro

La normativa vigente puntualizza che, poiché assumere anche occasionalmente sostanze stupefacenti è rischioso sia per il lavoratore che per soggetti terzi, deve essere prevista una non idoneità dei lavoratori a svolgere mansioni a rischio nel caso in cui usino sostanze stupefacenti anche al di fuori dalla attività lavorativa, indipendentemente dallo stato di dipendenza.

DPR 309/1990: Testo unico sulla droga

I lavoratori che vengono riconosciuti come tossicodipendenti, i quali vogliano sottoporsi a terapie e processi di riabilitazione presso i servizi sanitari delle unità sanitarie locali, se hanno un contratto di lavoro a tempo indeterminato hanno diritto alla conservazione del posto di lavoro per il periodo in cui l’interruzione del lavoro è volta alla riabilitazione e, comunque, per massimo tre anni.