Lavoro su turni: il cervello è a rischio?

Le conseguenze sulla salute

stress turniCon il lavoro su turni il cervello è a rischio: non avere i comuni orari di 8 ore lavorative compromette memoria e capacità cognitive.
Lavorare su turni non fa male solo alla salute fisica ma anche a quella del cervello.
Possono presentarsi danni anche gravi sul nostro organismo, in particolare se si lavora di notte, provocando problemi psicologici anche a lungo termine.
Il lavoro su turni va contro i ritmi circadiani del nostro organismo, cioè l’orologio biologico. Il lavoratore non è in condizioni di seguire, infatti, il naturale ritmo sonno/veglia basato sul ciclo del giorno e della notte, andando così a sbilanciare il proprio orologio interno.
A paragone con individui che lavorano 8 ore durante il giorno, le persone che lavorano a turni possono venire incontro a diverse patologie, quali malattie cardiovascolari, problemi digestivi, disordini del sonno, depressione.

La prevenzione

  • Gli orari dei turni devono essere tali da consentire ai lavoratori di avere uno stile di vita salutare, con dei pasti regolari e degli spazi per fare attività fisica e per il riposo. 
  • Bere con regolarità aiuta a prevenire la disidratazione e a diminuire la sensazione di fatica.
  • Il caffè può aumentare la vigilanza e pertanto interferire con il sonno.
  • È bene evitare di assumere alcool per riuscire ad addormentarsi.
  • Per tutto questo assume un ruolo importante il Medico Competente aziendale il quale, durante le obbligatorie visite in azienda, deve monitorare lo stato di salute del lavoratore su turni affinché sia a egli garantita la salute.
    Il Medico Competente deve essere a disposizione dei lavoratori per qualsiasi domanda o dubbio essi possano avere e concertare con loro i giusti interventi di prevenzione.