Spesso e volentieri si ricorre a lampade abbronzanti per raggiungere in poco tempo un’abbronzatura perfetta.
E’ ormai noto che l’intensità dei raggi ultravioletti emessi con l’abbronzatura artificiale può risultare fino a 10-15 volte superiore a quella del sole di mezzogiorno.
L’effetto acuto provocato da un’eccessiva esposizione ai raggi UV è l’eritema, il tipico arrossamento della pelle, comunemente chiamato “scottatura”.
In alcuni casi si verifica anche l’ispessimento degli strati superficiali della pelle.
Sottoporsi a lampade abbronzanti può favorire l’insorgenza di tumori maligni cutanei come il melanoma, il carcinoma spinocellulare ed il carcinoma basocellulare.
Ovviamente il rischio di contrarre un tumore alla pelle aumenta notevolmente con l’aumentare del numero delle sedute abbronzanti.
La prevenzione sul lavoro
Dal 2011, in Italia, la legge tutela tutti coloro che lavorano nei centri estetici.
E’ vietato l’uso di dispositivi abbronzanti per:
- minori di 18 anni;
- donne in gravidanza;
- chi ha avuto in precedenza un tumore;
- tutti gli operatori con pelle chiara e che non si abbronzano o si scottano facilmente al sole.
In base al D.Lgs.81/08, tutti i lavoratori devono partecipare a corsi obbligatori per lavoratori, per poter essere informati sui rischi correlati alla propria attività lavorativa.