Lo strabismo: E’ ereditario? Esistono cure?

Strabismo: quali sono le forme più comuni?

Lo strabismo è una deviazione di uno o entrambi gli occhi rispetto al punto di fissazione ed è classificato, in base alla direzione di tale deviazione, in:

  • strabismo convergente (gli occhi tendono verso l’interno);
  • strabismo divergente (gli occhi sono volti verso l’esterno);
  • strabismo verticale (gli occhi tendono verso l’alto o il basso).

Il problema non è solo estetico, ma anche funzionale. Si tratta dunque di una condizione anatomica in cui gli occhi del soggetto affetto sono volti verso differenti direzioni. In alcuni soggetti potrebbe succedere che non sia sempre lo stesso occhio a deviare, ma che ci sia un’alternanza nella deviazione durante l’osservazione di un’immagine. E’ un fenomeno comune tra i bambini: una recente ricerca attesta che lo strabismo è presente su 1 bambino ogni 30, in età prescolare. Come altri difetti visivi, lo strabismo può essere ereditato. Se un genitore è affetto da disturbi visivi, quindi, dovrebbe far visitare i figli da un oculista, anche in assenza di problemi evidenti. Lo strabismo potrebbe manifestarsi anche in età adulta; in questo caso, le cause sono per lo più acquisite, quindi potrebbe dipendere da fattori che comportano un’anomalia d’innervazione dell’impulso (fattori virali, vascolari, ambientali) o restrizioni meccaniche (traumatiche o neoplastiche); negli adulti potrebbe presentarsi in seguito ad interventi chirurgici sugli occhi e in questo caso può essere momentaneo.
Nei bambini, specialmente se molto piccoli, il cervello generalmente ignora l’immagine dell’occhio disallineato e considera solo quella derivante dall’occhio dritto o da quello migliore. Il soggetto quindi è affetto da ambliopia o occhio pigro. Per quanto riguarda gli adulti invece, hanno spesso una visione sdoppiata perché cervello è abituato a ricevere le immagini da entrambi gli occhi e non riesce ad ignorare quelle provenienti dall’occhio che presenta il deficit visivo (come succede invece nei bambini). Raramente i pazienti molto giovani vedono doppio.
Molte sono le forme di strabismo, in relazione all’età in cui si manifesta e la tipologia di deviazione;  la deviazione potrebbe essere infatti sempre presente oppure comparire solo in alcuni momenti. L’oculista deve diagnosticare il tipo di strabismo, in seguito ad un’accurata anamnesi e valutazione delle abilità motorie e fusionali. Si riportano alcune forme tipiche di strabismo:

  • Esotropia infantile: un occhio è volto verso l’interno ed è molto frequente nei neonati; tale disturbo può verificarsi quando si mette a fuoco a distanza, da vicino o in entrambe le situazioni.
  • Exotropia: si ha quando un occhio è rivolto verso l’esterno; è presente generalmente quando il bambino sta osservando oggetti da vicino. All’inizio si manifesta di solito solo di rado, in particolare quando il bimbo è distratto, si sente poco bene o è stanco, e tende con il passare degli anni a peggiorare se non si interviene in modo adeguato. Un aspetto che si nota nei soggetti affetti, e che non deve essere sottovalutato, è la sensazione di fastidio alla luce (fotofobia) (il bambino tende a chiudere gli occhi).
  • Ambliopia strabica: coinvolge la metà delle persone strabiche ed è di tipo monolaterale; dal momento che vi è una deviazione dell’occhio, le immagini retiniche che si formano nella visione binoculare non vengono fuse in un’immagine unica a livello corticale. Il cervello non considera l’immagine dell’occhio deviato e ciò comporta nel tempo una radicazione non indifferente dell’ambliopia.
  • Pseudostrabismo (Epicanto Marcato): gli occhi del soggetto appaiono incrociati, anche se in realtà non lo sono. Si tratta di una caratteristica anatomica dei bambini molto piccoli, che tende ad alleviarsi con la crescita. In caso di dubbio, si può facilmente distinguere il vero strabismo da uno pseudostrabismo tramite una visita oculistica.
  • Sindrome di Stilling Duane Turke (Sindrome della retrazione di Duane (DRS)): è una forma di strabismo presente fin dalla nascita, che si manifesta con difficoltà durante i movimenti oculari orizzontali, retrazione dell’occhio e restringimento delle fessure palpebrali, nel tentativo di allineamento. E’ importante tenerla sotto controllo costante per evitare l’instaurarsi della posizione anomala del capo e l’insorgenza dell’ambliopia.
  • La Sindrome di Brown: è l’incapacità del soggetto di ruotare l’occhio affetto sia verso l’interno che verso l’alto. Se la persona guarda dritto, gli occhi sono dritti, mentre se osserva un’immagine in alto verso l’esterno, si rileva il deficit visivo. Si fa presente che questa sindrome migliora anche senza alcun tipo d’intervento nel corso degli anni. La correzione chirurgica è richiesta solo in quei casi in cui non si ottiene un allineamento in posizione primaria (sguardo dritto).

La salute degli occhi è importante: tuteliamola. A tal riguardo, ogni anno, il secondo giovedì del mese di ottobre si celebra la Giornata mondiale della vista organizzata dall’Agenzia Internazionale per la Prevenzione della Cecità (IAPB Italia onlus).

Trattamento non chirurgico dello strabismo

Lo strabismo si presenta in tenera età e le cause sono diverse. La vista del bambino può peggiorare, se non riceve le opportune cure. Sono disponibili trattamenti chirurgici e non chirurgici per lo strabismo, per eliminare il disallineamento e l’errata direzione in cui sono rivolti gli occhi. Lo strabismo deve essere osservato e tenuto sotto controllo, specialmente per i soggetti in cui tale patologia è instabile; ciò significa dunque monitorare la situazione, segnalando eventuali cambiamenti, per poter mettere in atto azioni atte al recupero, come per esempio la semplice occlusione. Il trattamento ottico è importante: le lenti sono utili ad attenuare la deviazione oculare. Le bende adesive, inoltre, sono sicuramente di grande aiuto per correggere eventuali difetti di vista (astigmatismo, ipermetropia, ecc.) che possono sussistere insieme allo strabismo. Tali bende costringono il paziente a usare l’occhio che vede di meno. Solo dopo aver eliminato eventuali disturbi visivi dell’occhio strabico, è bene effettuare un intervento chirurgico per correggere con successo lo strabismo. Esistono inoltre esami specifici usati per aiutare a decidere se si deve ricorrere alla chirurgia. Si ricorre all’occlusione con lo scopo di migliorare la capacità visiva: la persona deve indossare la benda occlusiva dell’occhio non affetto da strabismo, per un numero di ore che dipende dalla capacità visiva dell’occhio ambliope. È importante sapere che prima di ogni occlusione deve essere compiuta un’attenta valutazione refrattiva; a volte è sufficiente un certo periodo di adattamento della correzione visiva senza dover ricorrere necessariamente ad un intervento chirurgico. La correzione ottica attraverso specifiche lenti è volta ad intervenire sul deficit visivo; si consigliano lenti oftalmiche per correggere l’accomodazione e la convergenza ed intervenire su deviazioni manifeste e latenti. Per alcune persone, l’uso di lenti bifocali o multifocali può essere d’aiuto soprattutto per i bambini. Tale tipologia di correzione necessita spesso anche dell’esecuzione di esercizi ortottici, per aiutare i pazienti a contribuire a guarire dal difetto. E’ bene sapere che, nonostante l’impegno e l’attenzione dedicata alla correzione, alcuni bambini dovranno necessariamente ricorrere all’intervento chirurgico specifico per la correzione dello strabismo.
Gli esercizi ortottici possono essere messi in atto dal paziente per mitigare i sintomi. Uno specialista in merito può dunque insegnare specifici esercizi di “ginnastica oculare”, grazie ai quali il difetto visivo può regredire e persino sparire in alcuni casi. La terapia visiva è importante perché facilita la coordinazione e l’allineamento oculare; è d’aiuto agli occhi per sincronizzarsi con il cervello, impegnandoli a rispondere agli input cerebrali e viceversa. Gli esercizi visivi sono utili anche per evitare o placare sintomi correlati, quali cefalea, dolore agli occhi e visione doppia. Un’altra importante forma di trattamento non chirurgico è l’impiego di lenti prismatiche: si tratta di lenti particolari che vengono messe su occhiali, differenti da persona a persona, che con il tempo vanno a migliorare l’allineamento e la sincronizzazione dei muscoli oculari, consentendo al paziente di vedere correttamente. La lente è strutturata in modo tale da permettere il passaggio della luce tramite il prisma e allevia la deviazione oculare durante l’osservazione di un’immagine. Se indossare con la giusta frequenza, gli occhi eviteranno di guardare verso l’esterno o l’interno, portando in alcuni casi alla cura totale dello strabismo. In funzione della natura e delle sue caratteristiche può essere necessaria anche la correzione chirurgica qualora non ci siano i presupposti per eseguire trattamenti ortottici riabilitativi.

Prevenzione degli occhi sul lavoro e visiotest

I disturbi alla vista sono tra i principali rischi cui sono sottoposti i lavoratori che operano quotidianamente al computer. La prevenzione dei disturbi visivi nelle aziende è di fondamentale importanza: tutti i lavoratori devono essere a conoscenza dei propri rischi lavorativi e per chi opera al pc (videoterminalisti) è obbligatoria la sorveglianza sanitaria da parte del Medico Competente aziendale. Nell’ambito della visita medica obbligatoria per i videoterminalisti è previsto l’esame della vista; quest’ultimo viene eseguito tramite un visiotest, utile a rilevare eventuali deficit visivi del lavoratore, tra i quali lo strabismo.
Il visiotest è infatti uno strumento diagnostico impiegato nell’ambito della medicina del lavoro per controllare con rapidità tutti i principali aspetti della funzionalità visiva. Verranno sottoposti al paziente dei test specifici all’interno della camera di visualizzazione. Possibili disturbi visivi devono essere identificati dal Medico Competente in modo da poter intervenire, evitando un loro peggioramento.