Cos’è una malattia professionale?
La malattia professionale è un evento dannoso per l’individuo che si manifesta in modo lento, graduale e progressivo, involontario e in occasione dell’attività lavorativa. Questa tipologia di malattia, diversamente dall’infortunio, non avviene per causa violenta, ma è dovuta ad un’azione protratta nel tempo.
La tecnica medico – legale classica per l’identificazione di una malattia professionale esige l’osservanza di un percorso valutativo che si può riassumere nei seguenti punti:
- identificazione dell’agente professionale o dell’attività lavorativa ipoteticamente responsabile;
- evidenza scientifica della capacità patogena della sostanza e dell’attività lavorativa attestata da Organismi nazionali o internazionali;
- esposizione lavorativa accertata e per tempi significativi per durata e quantità;
- tipologia della patologia uguale a quella comunemente provocata dalla sostanza (o correlata all’attività);
- manifestazione della patologia dopo diversi anni di esposizione.
Tra i vari tipi di malattie professionali causate dal sovraccarico del rachide o di segmenti ossei dovuti a sollecitazioni biomeccaniche ripetute nel tempo, malattie muscolo-scheletriche o neuro vascolari del sistema mano braccio, di sovraccarico di grandi articolazioni (ad esempio quella del ginocchio).
La malattia professionale, quindi, può essere provocata sia da proprietà dannose delle sostanze utilizzate sia da movimenti violenti e ripetuti, non naturali, ai quali il corpo risulta adattarsi. In Italia, le patologie professionali devono sottostare all’assicurazione obbligatoria presso l’INAIL, che in caso di malattia offre al lavoratore malato varie tipologie di prestazioni previdenziali.
Una pecularità essenziale delle patologia professionali è la latenza temporale che intercorre tra la prima esposizione e la manifestazione della malattia, compromettendo a volte la facile attribuzione nell’ambito lavorativo e nel periodo di tempo dell’esposizione determinante.
In base alla latenza le malattie professionali si classificano in:
- latenza breve o brevissima: la patologia si manifesta dopo giorni o mesi e le metodiche per l’identificazione di tali malattie sono analoghe a quelle degli infortuni lavorativi;
- latenza media: la malattia si manifesta dopo alcuni anni;
- latenza lunga: la patologia si manifesta dopo molti anni o addirittura decenni.
Quali sono gli obblighi del Medico Competente?
Il medico del lavoro, sia nel caso di certezza diagnostica o solo sospetto di malattia professionale deve denunciare la patologia.
Il suddetto professionista sanitario, inoltre, deve compilare il certificato medico di malattia professionale, il quale dovrà essere consegnato dal lavoratore al proprio datore di lavoro entro i 15 giorni successivi dalla dichiarazione ufficiale della patologia. Entro 5 giorni dalla consegna del certificato medico di malattia professionale consegnato al datore di lavoro, quest’ultimo dovrà comunicare all’Inail la denuncia di patologia professionale. Il medico competente ha quindi l’obbligo di denunciare la malattia professionale all’Ufficiale di Polizia Giudiziaria della ASL competente per il territorio, il quale, a sua volta è obbligato a trasmettere il referto all’Autorità Giudiziaria. Grazie alla comunicazione della patologia professionale, come del resto dell’infortunio, all’Autorità competente, inizia un meccanismo di prevenzione e controllo dei luoghi di lavoro per limitare i rischi che determinano eventi accidentali e dannosi per il lavoratore. Obbligo del medico competente è, inoltre, l’invio del primo certificato medico di malattia professionale all’INAIL.
Le patologie per le quali è obbligatoria la denuncia sono:
- Malattie da agenti chimici;
- Malattie da agenti fisici;
- Malattie da agenti biologici;
- Malattie respiratorie;
- Malattie della pelle;
- Tumori professionali;
- Malattie psichiche e psicosomatiche.
La tematica delle malattie professionali verrà trattata nei corsi di formazione per addetti al primo soccorso aziendale e corsi di aggiornamento per addetti al primo soccorso aziendale.