L’industria metalmeccanica utilizza frequentemente i fluidi lubrorefrigeranti (FLR), i quali comportano vari pericoli causati dall’esposizione agli agenti chimici dannosi, agli oli da taglio ed alla contaminazione microbica.
Tali fluidi lubrificanti vengono impiegati nei motori e nella manifattura dei metalli per diminuire la frizione tra le superfici e dissipare il calore prodotto.
L’Inail ha pubblicato due certificati dedotti dagli atti del sesto congresso dei professionisti Contarp (Consulenza Tecnica Accertamento Rischi e Prevenzione) inerenti i rischi e le misure di prevenzione dei fluidi lubrorefrigeranti.
Nel primo certificato denominato “Olii lubro-refrigeranti: aspetti igienistico-prevenzionali nelle lavorazioni di asportazione di truciolo” viene sostenuto che l’utilizzo degli olii lubrorefrigeranti nelle lavorazioni tramite estrazione di truciolo per l’elaborazione di manufatti metallici possono causare l’esposizione cutanea ad agenti nocivi, anche tumorali, in quanto spesso sono miscelati a molte sostanze chimiche.
Tale documento analizza gli olii da taglio interi ed olii da taglio emulsionabili, entrambi impiegati nell’elaborazione dei metalli tramite estrazione di truciolo, ma gli emulsionabili essendo più solubili godono anche di proprietà raffreddanti.
L’estrazione meccanica di materiale da una porzione di metallo o dalla rifinitura di un manufatto comporta l’utilizzo di vari macchinari, quali foratrici, fresatrici, alesatrici-fresatrici ed alesatrici.
Qualora le parti in elaborazione vengano lavorate senza adeguati DPI o sia necessario lavare l’utensile, si può instaurare un’esposizione cutanea diretta con l’olio.
Tuttavia, esistono altre cause di esposizione cutanea, quali le nebbie d’olio aerodisperse prodotte dalla velocità con cui si lavora l’attrezzo ed alla liquefazione di vapori causati dalle alte temperature.
I pericoli per la salute inerenti l’esposizione ad olii lubrorefrigeranti derivano dalle modalità di impiego di tali estratti, dagli additivi miscelati al lubrificante base e dai processi di raffinazione.
Le principali sostanze chimiche responsabili dei rischi professionali sono gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA), i metalli (nichel, piombo, cromo), i policlorobifenili (PCB) e le nitrosammine.
Inoltre, tali agenti possono produrre batteri responsabili di patologie respiratorie, allergie e dermatiti.
Le azioni preventive nelle lavorazioni concernono la scelta dell’impianto di diluizione e di aspirazione dei contaminanti aerodispersi.
Tale macchinario deve essere efficace, efficiente e deve possedere olio di qualità.
Infatti se l’olio è dannoso per la salute dei lavoratori bisogna prediligere le cappe avvolgenti a quelle esterne come terminali di aspirazione.
Il secondo certificato, invece, intitolato “Fluidi lubrorefrigeranti e rischio microbiologico nel settore metalmeccanico: risultati preliminari”, esamina la probabilità dei FLR di essere infestati da microbi responsabili di malattie dermatologiche e respiratorie.
Le indagini microbiologiche effettuate in sette aziende umbre rivelano che l’olio da taglio all’interno delle ditte comporta un notevole incremento dell’inquinamento microbico totale.
Infatti il livello fungino medio nell’area dei macchinari con oli è superiore delle altre zone all’interno dell’officina, in quanto viene oltrepassato l’indice microbiologico dell’aria (IMA).
Il documento analizza l’attuazione di un’attenta pulizia dei serbatoi durante il cambio dell’olio da taglio per ridurre la flora microbica nei FLR e diminuire l’emissione di bioareasol nell’ambiente.
Il suddetto certificato inoltre esamina l’impiego di biocidi con un adeguato coefficiente di ripartizione tra fase oleosa ed acquosa per l’affinità dei microrganismi alla fase acquosa.