Il fumo di tabacco è identificato dalla IARC (International Agency for Research of Cancer) cancerogeno per l’uomo.
E’ ovvio, dunque che fumare non faccia bene alla salute, a prescindere dall’età e dal sesso.
La gravità dei danni dipende da:
- età in cui la persona ha iniziato a fumare e numero di anni di fumo;
- numero di sigarette fumate mediamente al giorno;
- modo di fumare (inalazioni più o meno profonde).
I rischi del fumo in gravidanza
Per una donna in gravidanza che fuma aumenta la probabilità di abortire e di avere neonati sottopeso.
Fumare in gravidanza può comportare un ritardo di crescita fisica e a livello mentale oltre che polmonare del neonato.
Tra i rischi di malformazioni fetali vi sono il labbro leporino e la palatoschisi.
E’ documentato, inoltre, che i figli nati da madri che hanno fumato in gravidanza potrebbero avere disturbi di tipo comportamentale: sono più eccitabili, iperattivi e hanno inferiori performance intellettive.
Fumo e lavoro
Anche l’azienda può dare una mano a far smettere di fumare le donne incinte:
- le donne incinte si dovrebbero rivolgere al Medico Competente aziendale, che le metterà al corrente sui danni derivanti dal fumo;
- il Datore di Lavoro deve controllare e valutare periodicamente la politica contro il fumo in azienda;
- è bene attuare in azienda iniziative di educazione alla salute per il benessere psicofisico dei lavoratori: importanti sono l’informazione per i lavoratori e l’offerta di percorsi volti a far smettere di fumare.