I danni dell’udito provocati dal rumore

Rumore acustico e lavoroCosa intendiamo per “rumore acustico”?

I suoni che mettono a disagio il nostro orecchio, responsabili di effetti spiacevoli o indesiderati, sono considerati rumori. L’inquinamento acustico potrebbe interferire con le nostre comuni attività (come comunicare o riposare) e può rappresentare una causa di un peggioramento della qualità della vita. Tuttavia, non tutto il rumore è considerato “inquinamento”; potrebbe, essere di tipo intermittente ed essere considerato fastidioso. L’inquinamento acustico non è un problema che colpisce solo l’uomo, ma sta lentamente interessando anche diversi animali. Quello che generalmente chiamiamo volume, è livello di pressione sonora, che viene espresso in decibel. In base ai dati raccolti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), più di 150 milioni di persone nel mondo lavorano in ambienti con livelli di rumore maggiori di 65 decibel. Si fa presente che un’esposizione frequente a livelli di rumore superiori a 85 decibel può comportare disturbi irreversibili per l’orecchio umano, come la perdita totale e permanente dell’udito. Esistono diverse fonti di inquinamento acustico:

  • il rumore provocato dall’uomo;
  • i rumori ambientali.

Nel primo caso rientrano il rumore del traffico, della metropolitana e dei lavori su strada. Si pensi, ad esempio, al rumore di un martello pneumatico che si aggira intorno ai 90 decibel e che potrebbe essere rischioso anche per chi entra a contatto con tale attrezzatura anche solo dopo una giornata di lavoro. Altre tipologie di inquinamento da rumore provocato dalle persone sono di natura ricreativa o riguardano l’ambiente domestico (aspirapolvere, musica, ecc.). Nei rumori ambientali rientrano l’abbaiare di cani e quelli dovuti a forti temporali. Si fa presente che un tuono durante una tempesta molto intensa potrebbe raggiungere anche i 120 decibel.

Come possiamo misurare il rumore acustico?

Gli interventi di insonorizzazione puntano a migliorare il comfort acustico e mettere in regola le aziende; è indispensabile una consulenza acustica, cioè il contatto con un esperto in grado di fornire le risposte adeguate in termini di gestione del rumore. L’obiettivo è quello di ridurre il rumore (prodotto o proveniente dall’esterno). Qualsiasi opera di abbattimento del rumore deve basarsi su valori e informazioni certe: da qui l’importanza della misura precisa del rumore, indispensabile per stabilire una strategia di intervento mirato, evitando multe previste dalla Legge. Misurare in modo preciso e professionale l’intensità e il tempo di esposizione da parte dei lavoratori al rumore è inoltre utile per tutte le attività commerciali, artigianali, industriali, ma anche nell’ambito di abitazione private (in caso di inquinamento acustico). Le misurazioni fonometriche possono essere messe in atto per valutare il livello di rumore di una zona o di un contesto urbano, l’impatto acustico di una particolare attività sul territorio; è il caso delle ferrovie, delle autostrade e degli impianti produttivi. Le apparecchiature utilizzate per i rilevi fonometrici devono essere rispondenti a quanto prescritto dalla normativa vigente; devono essere adottati fonometri di precisione, corredati da certificazione di taratura presso centri autorizzati. Tali fonometri devono avere determinate caratteristiche, essere revisionati e tarati periodicamente. La rilevazione dell’intensità del rumore non è un’operazione semplice ed immediato, dal momento che ogni suono ha proprietà diverse: alcuni sono monotoni, continui, altri sono impulsivi, e altri ancora variano nel tempo. Potrebbe accadere che un istante si avverte un rumore e dopo non si sente nulla; per questa ragione, la misura acustica, deve tener conto della variabilità del suono, altrimenti non risulterà corretta.

Rischio rumore e impatto acustico sulla sfera sociale

Un problema legato all’udito può essere fortemente invalidante, dato che spesso rende difficile la comunicazione e può favorire l’isolamento e la depressione del soggetto affetto dal danno uditivo. A tal riguardo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ricorda di non trascurare tali disturbi. Nella sfera sociale, la perdita dell’udito si traduce in:

  • difficoltà a seguire una conversazione in situazioni rumorose come un pranzo in famiglia;
  • tendenza ad alzare troppo il volume della radio o della televisione.

Questi aspetti hanno un impatto negativo sulla vita sociale e portano all’isolamento perché gli sforzi da compiere per comprendere una conversazione o per comunicare non sono indifferenti. I rumori ambientali sono dunque fastidiosi, provocano nervosismo e portano l’individuo ad una chiusura in se stesso (tutto ciò si accentua con l’avanzare dell’età).

Rumore e inquinamento acustico: la normativa vigente

Per quanto se ne senta parlare raramente, l’inquinamento acustico costituisce un grave problema ambientale, ampiamente diffuso e con spiacevoli conseguenze per gli esseri viventi e per l’uomo. Vediamo ora le principali cause dell’inquinamento acustico e le normative vigenti. Diversi studi attestato che il rumore, soprattutto nelle grandi città e nelle zone molto affollate, rappresenta un grave disagio e provoca spesso serie conseguenze. I problemi legati all’inquinamento acustico non si limitano al senso di fastidio che, in genere, reca il rumore, ma ad una serie di disturbi di diversa entità, come insonnia, disturbi cardiocircolatori e ipertensione; inoltre, bisogna considerare eventuali danni dell’apparato uditivo come ipoacusie, ronzii, vertigini e altri disturbi dell’udito, temporanei o cronici. Per garantire il benessere e la salute, il rumore percepibile all’interno delle abitazioni non dovrebbe essere al di sopra dei 45 dB, in modo tale da consentire il riposo notturno, la comunicazione tra le persone ed eventuali attività intellettuali. Ovviamente, specialmente in città, rientrare in tale soglia a volte è praticamente impossibile; per questa ragione la legge ha fissato dei limiti anche in relazione allo specifico territorio. Al di là dei danni fisici più rilevanti, che coinvolgono tutto il nostro corpo, il rumore non è mai piacevole perché rende difficile la concentrazione ed è fonte di stress psichico. Il rumore può derivare da diverse fonti, ed essere intermittente o continuo. Il classico esempio è quello proveniente dal traffico stradale, da aeroporti, ferrovie e attività industriali, lavori pubblici e centri sportivi; a tutti questi aggiungiamo anche i rumori di origine naturale, come i temporali, le grandinate ed i nubifragi. Anche all’interno delle abitazioni il rumore non è indifferente: televisori e stereo ad alto volume, elettrodomestici e strumenti musicali contribuiscono ad aumentare, senza saperlo, la soglia di sopportazione umana. In Italia, la normativa per l’inquinamento acustico è specificata dalla Legge 447/95, che definisce il rumore come un elemento di disturbo che può recare danni alla salute per l’uomo e per l’ambiente, e incarica le varie istituzioni locali a monitorane il livello. La comunità europea, con la direttiva 49/2002/CE ha fissato le metodologie per la valutazione dell’inquinamento acustico, utilizzate in Italia con il DL. N°194/2005. Tutto ciò comporta il ricorso a strumenti particolari e parametri di calcolo per valutare l’esposizione al rumore su diverse aree. La normativa per l’inquinamento acustico prevede anche la mappatura acustica delle aree e la tutela della quiete, e indica le misure preventive opportune da mettere in atto. Nell’ambito dell’inquinamento acustico, i decibel massimi stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sono 65 per il giorno e 45 per la notte, un limite utile a tutelare la tranquillità e consentire il riposo; si tratta in ogni caso di un limite piuttosto indicativo, che viene poi regolamentato a livello locale. Le amministrazioni comunali, infatti, effettuano una suddivisione del territorio in zone, residenziali o industriali. Anche il Codice Civile italiano limita i rumori in maniera tale che non interferiscano con il riposo e le attività che vengono eseguite nelle vita quotidiana, Sarebbe comunque opportuno che, anche individualmente, si presti attenzione a limitare i rumori. Se il rumore va a toccare un’abitazione, questa potrebbe essere tranquillamente isolata dalle fonti esterne di inquinamento acustico, adottando materiali fonoassorbenti di origine naturale, come il sughero o la canapa.

Riduzione rumore acustico in azienda

La riduzione del rumore in azienda è fondamentale per la tutela della salute dei dipendenti.
Cosa devono fare i lavoratori a fini preventivi?

  • Devono rispettare le disposizioni e le istruzioni impartite per la protezione collettiva e personale;
  • Non devono togliere o modificare, senza alcuna autorizzazione, i dispositivi di sicurezza, di segnalazione ed i mezzi di protezione collettiva ed individuale, né eseguire operazioni che possano mettere in pericolo la sicurezza propria o altrui;
  • Quando previsto, hanno l’obbligo di indossare i mezzi di protezione personale;
  • Devono segnalare prontamente rischi e pericoli.

Per quanto riguarda i DPI (Dispositivi di Protezione individuale), a parità di livello di protezione:

  • Le cuffie sono più indicate per periodi brevi e saltuari e offrono una maggiore igiene nell’utilizzo;
  • Gli inserti auricolari sono più indicati per periodi lunghi, ambienti caldi/umidi e quando si devono utilizzare otoprotettori insieme ad altri DPI; per il loro utilizzo, ci deve essere la garanzia di manipolazione nelle massime condizioni igieniche. Sono costituiti da cilindri e tappi a forma conica di elastomero termoplastico e filtri in schiuma polimerica, attenuano l’intensità delle onde sonore e sono di semplice impiego adattandosi bene all’orecchio.

Questi dispositivi hanno in comune una caratteristica molto importante: la capacità di proteggerci da fonti rumorose che potrebbero creare danni alle nostre orecchie (ipoacusia).

Denuncia rumore inquinamento acustico

Un rumore potrebbe rappresentare un ostacolo per la nostra tranquillità quotidiana, un diritto, tutelato dal Codice civile e dal Codice penale. Veri e propri problemi di salute, come l’impedimento del sonno, stress mentale e disturbi cardiovascolari nei soggetti che sono molto esposti sono all’ordine del giorno. Se ci si trova in condizione di disagio a causa di un rumore fastidioso, occorre innanzitutto distinguere se esso è generato da attività produttive, commerciali e professionali oppure da un ambito domestico, quindi da cittadini privati. Ovviamente prima di fare una segnalazione è bene trovare un compromesso con il soggetto/azienda coinvolti. Per i rumori dovuti ad aziende, la segnalazione va trasmessa al Comune che si attiva per misurare l’entità dell’emissione acustica. In caso di rumore recato da privati, è bene contattare l’amministratore condominiale, se il rumore è all’interno di un condominio, oppure un avvocato.